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Rifiuti aziendali 2026 Italia

Rifiuti aziendali 2026: come prepararsi alle nuove regole sulla raccolta e gli imballaggi

Per le imprese italiane il 2026 sarà un anno cruciale. Il D.Lgs. 116/2020, che ha recepito le direttive europee sull’economia circolare, è già in vigore, ma la sua applicazione pratica diventa sempre più severa. Allo stesso tempo, la nuova Packaging & Packaging Waste Regulation (PPWR) porterà nuovi obblighi per i produttori e gli utilizzatori di imballaggi.

Cosa prevede la legge italiana
Tutte le utenze non domestiche devono garantire la raccolta differenziata delle principali frazioni: carta, vetro, plastica, metalli, legno e rifiuti organici. L’obiettivo è ridurre i rifiuti indifferenziati e aumentare il riciclo.

Le autorità locali stanno intensificando i controlli, chiedendo prove della corretta separazione e del conferimento ai gestori autorizzati. Inoltre, l’estensione della responsabilità del produttore renderà necessaria una maggiore tracciabilità dei materiali.

Come organizzarsi in azienda

Un sistema efficace nasce dall’analisi dei flussi di rifiuti: dove si producono, in che quantità e come vengono gestiti. Sulla base di queste informazioni, le aziende devono installare postazioni di raccolta differenziata chiare e coerenti in ogni area di lavoro.

Etichette, colori standardizzati e formazione del personale sono elementi essenziali. Strumenti come i sistemi BINBIN, modulari e facilmente adattabili, rendono la separazione più intuitiva e ordinata.

Imballaggi e PPWR
Dal 2026, la PPWR introdurrà regole uniformi in tutta l’UE: etichettatura obbligatoria, requisiti di riciclabilità e limiti alle confezioni monouso. Le aziende italiane dovranno adeguare la progettazione e la gestione dei propri imballaggi a questi nuovi standard.

Vantaggi di agire ora
Le imprese che anticipano il cambiamento riducono costi di smaltimento, migliorano l’efficienza e ottengono un vantaggio competitivo. Inoltre, una buona gestione dei rifiuti facilita la certificazione ambientale (ISO 14001) e rafforza la reputazione aziendale.

Conclusione

Nel 2026, la sostenibilità non sarà più un’opzione ma un requisito. Prepararsi oggi significa garantire conformità, efficienza e un’immagine aziendale responsabile.

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